All’inizio erano rimorchi. Dopo un primo esperimento nel 1935, bisognerà aspettare la seconda guerra per vedere i primi camion DAF
Il 1 aprile 1928 a Eindhoven, in Olanda, Hubert “Hub” Van Doorne, aiutato finanziariamente dal proprietario di una fabbrica di birra (la Coolen) e ghiaccio, heer Huenges, fondò la “Hub Van Doorne, Machinefabriek en Reparatie-inrichting”, un’officina per la fabbricazione e riparazione di parti meccaniche in genere. Huenges era rimasto particolarmente colpito dall’abilità meccanica di Hub Van Doorne, dopo che lo stesso era riuscito a riparare la sua costosa auto americana Stearns-Knight, così finanziò l’impresa del giovane meccanico con 10.000 fiorini olandesi e gli diede la possibilità di sistemarsi con la sua officina in uno spazio inutilizzato del proprio stabilimento. Nacque così la “Hub Van Doorne, Machinefabriek en Reparatie-inrichting, un’officina per la fabbricazione e riparazione di parti meccaniche in genere.

La prima officina: Hub Van Doorne, Machinefabriek en Reparatie-inrichting
A poco più di un anno dalla sua costituzione l’aziendina di van Doorne, partita con quattro operai, contava già a libro paga 32 dipendenti. Per far fronte alla grande depressione economica che investì l’Europa negli anni ’30, Hub Van Doorne, coadiuvato dal fratello Wim, concentrò la produzione su rimorchi e semirimorchi, cambiando, nel 1932, la ragione sociale in Van Doorne’s Aanhangwagenfabriek, assumendo così l’acronimo DAF, successivamente trasformato in marchio. Per la nuova produzione di rimorchi e semirimorchi occorrevano spazi più grandi. Così all’inizio del 1932 la sede viene trasferita presso un nuovo opificio industriale sempre a Eindhoven dove trovano posto nuovi macchinari e impianti. La ragione sociale cambiò in Van Doorne’s Aanhangwagenfabriek che diede origine all’acronimo DAF.
- Seconda sede della Van Doorne’s Aanhangwagenfabriek
- Semirimorchio del 1932 da 5 ton
- Carrello porta container ferroviari da 3,5 tonnellate del 1936
In quegli anni, i fratelli Van Doorne, svilupparono un serie di progetti assolutamente avveniristici per l’epoca come telai ultraleggeri, impianti frenanti collegati al trattore e sistemi di aggancio automatico. Nel 1935, la Van Doorne’s Aanhangwagenfabriek, in collaborazione con un capitano d’artiglieria olandese, Van der Trappen, produsse un camion militare a trazione integrale da 4 fino a 10 ruote motrici, il TRADO (dalla congiunzione dei due cognomi Trappen e Doorne). Il veicolo presentava caratteristiche altamente innovative come le sospensioni indipendenti su tutti gli assi per consentire a tutte e sei le ruote di rimanere sempre in contatto col terreno. Il motore era di provenienza Ford, un V8 da 85 CV. Successivamente vennero adottati propulsori Chevrolet. Gli pneumatici erano tutti a prova di proiettile.
In quegli anni l’azienda olandese contava circa cento dipendenti. L’anno successivo la Van Doorne’s Aanhangwagenfabriek sviluppò un rivoluzionario semirimorchio con ralla, da circa 3,5 tonnellate, in grado di caricare e scaricare facilmente i container dai treni merci.
I primi veri camion la società olandese li progettò durante la seconda guerra mondiale, periodo durante il quale realizzò tre prototipi. A quel tempo i motori erano di provenienza statunitense e britannica: Hercules quelli a benzina, Perkins i Diesel. Nel 1948 la ragione sociale venne modificata in quella ancora oggi in uso, ovvero Van Doorne’s Automobiel Fabriek, mantenendo intatto il marchio DAF. L’anno successivo partì la produzione industriale dei primi autocarri DAF: l’A30 da 3 ton, l’A50 da 5 ton e l’A60 da 6 ton. Praticamente gli autocarri venivano costruiti interamente in casa, tranne assali, motori e trasmissioni.
- DAF A50
- DAF T50
- DAF T60
Il successo delle vendite indusse la DAF ad ampliare le linee produttive tanto che nel 1950 venne inaugurato un nuovo opificio industriale a Geldropseweg (l’attuale sede): una struttura di 9.000 mq in grado di sfornare, allora, dai 10 ai 12 camion a settimana. Nel frattempo continuava la fruttuosa collaborazione con l’esercito che diede origine a diversi autocarri per uso off-road (la fortunata serie YA), configurati con trasmissioni integrali 4×4, 6×4 e 6×6. Nel 1957 l’azienda olandese iniziò la produzione di motori propri.
I primi motori assemblati negli stabilimenti di Geldropseweg erano British Leyland costruiti su licenza che di lì a breve vennero sostituiti da una versione interamente DAF.