Groupe PSA e FCA

7 novembre 2019
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I due Gruppi progettano di unire le forze per creare un gigante che si posizionerebbe al 4° posto nella hit mondiale dei costruttori di veicoli

L’assetto del mega gruppo prevede una fusione paritetica (50/50). Il focus sarà quello di focalizzare l’attenzione sullo sviluppo di tecniche innovativa in ambito di mobilità connessa, elettrificata, condivisa e autonoma.

Il Consiglio di Sorveglianza di Peugeot S.A. e il Consiglio di Amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles N.V. (“FCA”) (NYSE: FCAU / MTA: FCA) hanno hanno dato mandato ai rispettivi team di portare a termine le discussioni per raggiungere nelle prossime settimane un Memorandum of Understanding vincolante.

Il piano relativo all’aggregazione dei business di Groupe PSA e di FCA fa seguito a intense discussioni tra i management team delle due società. Entrambi condividono la convinzione che ci sia una logica convincente in una mossa così audace e decisiva, che creerebbe un gruppo leader nel settore con le dimensioni, le capacità e le risorse per cogliere con successo le opportunità e gestire efficacemente le sfide di questa nuova era della mobilità.

Tradotto in “soldoni”: l’aggregazione porterebbe a volumi di vendite vertiginosi (8,7 milioni di veicoli), con ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro e un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi di euro.

L’importante creazione di valore risultante dall’operazione è stimata in circa 3,7 miliardi di euro in sinergie annuali a breve termine. Tali sinergie deriverebbero principalmente da una più efficace ottimizzazione delle risorse per gli investimenti di larga scala in piattaforme veicoli, sistemi di propulsione e tecnologie, oltre che dalla maggiore capacità di acquisto insita nella nuova dimensione del gruppo risultante dalla fusione. Tali stime di sinergie non prevedono alcuna chiusura di stabilimenti.

Si prevede che l’80% delle sinergie siano raggiunte dopo 4 anni. Il costo una tantum per raggiungere tali sinergie è stimato in 2,8 miliardi di euro.

Gli azionisti di ciascuna società deterrebbero il 50% del capitale del nuovo gruppo risultante dalla fusione e, pertanto, i benefici derivanti dall’aggregazione sarebbero equamente divisi.

L’operazione verrebbe effettuata in forma di fusione sotto una capogruppo olandese e la struttura di governance della nuova società sarebbe bilanciata tra gli azionisti, con una maggioranza di consiglieri indipendenti. Il consiglio di amministrazione sarebbe composto da 11 membri. Cinque membri del consiglio di amministrazione sarebbero nominati da FCA (incluso John Elkann in qualità di Presidente) e cinque da Groupe PSA (incluso il Senior Independent Director e il Vice Presidente).

Carlos Tavares sarebbe Chief Executive Officer, oltre che membro del Consiglio di Amministrazione, per un mandato iniziale di cinque anni.

Carlos Tavares

Questa convergenza crea un significativo valore per tutti gli stakeholder e apre a un futuro brillante per la società risultante dalla fusione – ha dichiarato Tavares – Sono soddisfatto del lavoro fatto finora con Mike e sarò molto felice di continuare a lavorare con lui per costruire insieme un grande gruppo.

 

 

Mike Manley

Sono contento di avere l’opportunità di lavorare con Carlos e il suo team su questa aggregazione che ha il potenziale di cambiare il settore – ha sottolineato Mike Manley CEO di FCA – Abbiamo una lunga storia di cooperazione di successo con Groupe PSA e sono convinto che, insieme a tutte le nostre persone, potremo creare una società leader nella mobilità a livello globale.

 

La nuova capogruppo con sede in Olanda sarebbe quotata su Euronext (Parigi), Borsa Italiana (Milano) e al New York Stock Exchange e continuerebbe a mantenere una importante presenza nelle attuali sedi operative centrali in Francia, Italia e Stati Uniti.

Lo statuto della nuova società risultante dalla fusione dovrebbe prevedere che il sistema di loyalty voting operi in modo tale da non assegnare a alcun azionista voti in Assemblea in misura eccedente il 30% del totale voti espressi. Si prevede inoltre che non ci sia alcun trasferimento dei diritti di doppio voto esistenti, ma che i nuovi diritti di doppio voto speciale maturino dopo un periodo di detenzione delle azioni di tre anni dal perfezionamento della fusione.